Storia 
Costruita  tra la fine del XIX sec. e l'inizio del   XX sec., in seguito  alla donazione del suolo, di proprietà della  famiglia Pascale, fu  aperta ai fedeli solo il 30 novembre del 1925. Una lapide  marmorea  posta a sinistra dell'ingresso della chiesa, un po' nascosta dalla   bussola, riporta il nome del suo generoso benefattore Andrea Pascale al  quale  si fa risalire l'intitolazione della chiesa. Si ipotizza che  inizialmente la  volontà dello stesso Pascale, era quella di venerare il  culto di S. Rita, data  la presenza della Santa in alto sulla facciata e  di una statua all'interno  della chiesa, ma poiché lo stesso culto era  venerato nella chiesa di S. Cosma, l'allora  vescovo Lancellotti non  accettava che fosse venerato il medesimo culto, nello  stesso paese, in  chiese diverse. Per questo in omaggio al suo fondatore, fu  intitolata  S. Andrea apostolo.
Ulteriori ipotesi si avanzano sull'esistenza  della cripta, situata  nella parte sottostante della chiesa e dedicata, secondo  una tradizione  popolare, alla Madonna del Rosario. Alcuni pensano sia stata  costruita  successivamente, altri che si tratti di una vecchia cappella rurale   (forse la cosiddetta rettoria di campagna) e perciò costruita insieme  alla  chiesa.
Il 14 Marzo 1939 fu elevata a parrocchia da mons. Gregorio Falconieri. In origine misurava 12 m e solo nel 1954 venne ampliata fino ai 25 m attuali. A reggere la parrocchia fu chiamato mons. don Vittorio Tricase, che ispirandosi a don Bosco, indirizzò il suo ministero sacerdotale ad una instancabile opera di assistenza e educazione dei ragazzi. A don Bosco infatti è intitolato il Villaggio del Fanciullo, plesso adiacente ai locali della chiesa, un istituto di accoglienza per bambini e ragazzi offrendo loro sostegno, ospitalità, un'istruzione di base e la certezza di un pasto caldo, in una realtà davvero difficile quale quella post bellica.
Il  2 Maggio 1964 il Villaggio del Fanciullo viene ceduto in  donazione all'Ordine  Religioso - Società Divine Vocazioni. Per quanto  riguarda l'amministrazione  della Parrocchia si fa riferimento ad una  convenzione del 9 Gennaio 1974 fra il  vescovo di Conversano, mons. A.  D'Erchia e il Padre Superiore della Società  Divine Vocazioni, rev.do G.  Galasso, in cui la Parrocchia viene affidata  al predetto Ordine  Religioso con il potere di nominare il parroco. In questo  modo mons.  Tricase diventa il vicario economo ma il titolare della parrocchia è  un  altro sacerdote.
 Ma la convivenza fra le due comunità  religiose  non è molto serena e  nel 1993  la gestione della parrocchia ritorna sotto la guida della  chiesa conversanese,  con il Parroco don Giovanni Amodio. Tuttavia dopo  alcuni anni ritorna nelle  mani dei Padri Vocazionisti e ad oggi la  Parrocchia di Sant' Andrea apostolo è retta da  don Cornelio,  vocazionista.
Architettura  : La facciata
 La  facciata è in stile floreale italiano, cioè sono utilizzate forme  naturali  nelle decorazioni e manifesta quella che è la scansione  interna della chiesa  nelle tre navate: la navata maggiore e le due  laterali.
 Il motivo che caratterizza l'opera scultorea  della facciata sembra  essere una sintesi tra il tema religioso e quello  naturale. Così i  simboli religiosi vengono interpretati secondo forme terrestri  fino al  gioco dei trafori dei rosoni che indicano l'avvicinamento alla "Luce"   in maniera mediata, sottile e non diretta: come in una foresta animata  da  foglie e piante di ogni genere. Persino i pinnacoli diventano calici  di  preziosi fiori. La stessa spinta ascensionale del timpano è  accelerata da  figure lanceolate poggianti su gocce di fiori.
Il portale  ligneo
 Non  meno decorato si presenta il portale in legno dove la fantasia  scultorea lavora  su un tavolato di colore verde. La tintura,  probabilmente non originale, forse  allude al tema naturale o piuttosto  serve a proteggere dalle aggressioni degli  agenti atmosferici. Il  tavolato è scandito da una trama elaborata. Le forme  predominanti sono:
- Le quattro edicole poste superiormente che sembrano richiamare l'architettura dell'intera chiesa in cui sono inseriti dei soggetti religiosi;
- I riquadri che scandiscono tutta la parte inferiore, in cui sono inseriti dei soggetti di ispirazione naturale, interpretano sempre motivi religiosi;
- I racemi delle cornici verticali dei telai laterali.
Il rosone  centrale
 Il  tema della luce trova il suo momento culminante nel grande rosone  centrale.  Questo non rappresenta più l'andamento rotondo delle chiese  romaniche. È invece  un connubio di esili colonne poggianti sul protiro,  un sistema accoppiato di  due bifore ad arco rialzato e capitelli. Su  queste c'è la trama di un  articolato sistema di forme dentro forme:  fiori dentro cerchi, ricordando così  il modo di decorare arabo che  inserisce decorazioni in forme geometriche ben  definite. Il tutto  sottoposto ad una modanatura ad arco rialzato poggiante su  due coppie  di capitelli. La luce naturale irrompe nella chiesa per tagli   verticali. 
È interessante notare come ritornino spesso alcune cifre nei motivi decorativi: il numero delle due bifore e il quattro del rosone; il numero otto per i rosoni piccoli; sei a destra e sei a sinistra gli archetti ai lati dell'edicola in cui è inserita la statua di S. Rita sotto il timpano a reggere la croce di ferro.
Festeggiamenti
 La Parrocchia festeggia  due importanti date: il 19 Marzo,  festa di S.  Giuseppe con la tradizionale sagra della Zeppola e il 30 Novembre,  festa di S. Andrea con la  tradizionale sagra dei pani a forma di croce  che rievoca la cosiddetta "croce  di Sant'Andrea", simbolo del martirio  del santo.
 
