
Sabato 5 Marzo, nella nostra Parrocchia dalle ore 17.30 alle ore 20.00 - FESTA DI CARNEVALE per i bambini delle scuole elementari, animata dal gruppo dei giovanissimi.
La Preghiera del Beato Giustino Maria Russolillo:
O mio Dio e mio Tutto, Padre Figlio e Spirito Santo, la vostra volontà si adempia, il vostro amore trionfi, la vostra gloria risplenda in me e in tutti sempre più, come in Voi stesso, o mio Dio e mio Tutto".
Grazie Signore
Per la vita che ci hai donato quest’anno.
Per la fede cristiana alla quale ci hai chiamati.
Per le conquiste e i successi, e per le sconfitte che ci hanno insegnato ad alzare lo sguardo verso Te.
Per la gioia eterna che ci hai promesso.
Per i consacrati che in quest’anno hanno speso la loro vita al servizio del Signore e per il nostro bene
Per tutti i fratelli nel mondo che hanno regalato un attimo di gioia all’umanità.
Fa o Signore che cominciamo il nuovo anno con la gioia nel cuore.
Fa o Signore che ci lasciamo contagiare dal tuo esempio d’amore.
Fa o Signore che riusciamo a trasmettere la bellezza di camminare con Te.
Nella certezza che il nuovo anno, tutto bianco,
ancora da scrivere,tutto nuovo, ancora da costruire ,
è un regalo che Tu affidi a ciascuno di noi.
Ce la metteremo tutta, insieme ad ogni uomo di buona volontà, perché sia l’anno più bello.
Con Te , Signore , ce la faremo!!Amen
Il 18 gennaio 2011 ricorre il 120° anniversario della nascita di don Giustino. I vocazionisti ed i fedeli devoti del Venerabile, si preparano a commemorare questo evento svolgendo alcune attività. Il programma prevede, alle ore 17.00 del giorno 18, la presentazione del 20.mo volume dell'Opera Omnia, "Le Consacrazioni", a cura di don Calogero Brancato sdv, Consigliere Generale, presso la sala conferenze al 3° piano del vocazionario. Seguirà, alle ore 18.30 dello stesso giorno, nella chiesa (tempio) S. Famiglia, una solenne concelebrazione alla presenza di autorità religiose e civili. Nella mattinata del 18 gennaio, si terranno ss. Messe ogni ora nella cappella-cripta del Vocazionario, animate dalle comunità parrocchiali delle foranie Pianura-Soccavo-Quarto. Un triduo di preparazione precederà l'evento, nei giorni 15, 16 e 17 gennaio, con ss. messe alle ore 17.00 nella cappella del vocazionario. Le Suore Vocazioniste animeranno la ss. messa del giorno 17 gennaio 2011.
( Ven.Giustino Russolillo, Devozionale, Napoli, 194 Vol. II, pp. 1691-1697)9,
Il Parroco e la Comunità dei PP. Vocazionisti , augura
a tutti voi
Pace, salute, serenità, nella Gloria di Nostro Signore Gesù Cristo.
Buon Natale
Oggi è nato per noi il Salvatore
a cura di Leonardo Sellitri
Il tempo di Natale è un tempo di doni: a partire dai significati umani del donare - un dono dice gratuità, attenzione reciproca, comunione, gioia - possiamo riconoscere nel Padre la sorgente di ogni bene, fino al suo dono definitivo, Gesù. La festa del Natale celebra l’Incarnazione di Gesù Cristo, dono del Padre agli uomini e alle donne di ogni tempo. Quindi, anche il gesto di scambiarsi i regali, tipico del tempo natalizio, può essere ricondotto al gesto originario di Dio che ci ha donato il Figlio.
Le luci che illuminano le nostre strade, manifestando la gioia della festa, ci ricordano che “veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).
Il Tempo di Natale è il periodo dell'anno liturgico della Chiesa cattolica e di altre chiese cristiane che inizia dal giorno di Natale (25 dicembre) fino alla domenica del Battesimo del Signore, che ricorre la prima domenica dopo l'Epifania[1]. Ha dunque una durata di due o tre settimane.
Al suo interno si celebrano varie feste e solennità: la festa della Sacra Famiglia, che ricorre la prima domenica dopo il Natale; la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il 1 gennaio; la solennità dell'Epifania, il 6 gennaio; la Battesimo del Signore, che chiude il ciclo natalizio.
Le letture della Messa propongono in questo tempo i racconti dell'infanzia di Cristo dai Vangeli; la prima lettura propone la lettura continua della Prima lettera di Giovanni. Il colore liturgico di questo tempo è il bianco o l'oro.
a cura di Leonardo Sellitri
Noi tutti conosciamo che il tempo è misurato con gli anni, i mesi, le settimane, i giorni, le ore ecc
Il sole e la luna servono a misurare il tempo fin dalla creazione.
Esiste un anno civile, costituito come tutti sappiamo da 365 giorni e poche ore…che ha inizio per la grande maggioranza
dell’ umanità, il 1 gennaio e termina il 31 dicembre, esiste poi l’ anno giudiziario, l’ anno scolastico, universitario, pastorale ecc..
Per la maggior parte dei cristiani in particolare cattolici, esiste l’ anno liturgico. Esso non coincide con l’ anno solare ma è costituito dal tempo di Avvento-Natale-Epifania. Dal tempo di Quaresima-Pasqua e dal tempo ordinario.
L’ anno liturgico ha inizio con la prima domenica di avvento quest anno il 28 novembre.
Con il canto d ingresso di questa domenica che ci dispone a vivere non solo l’ Avvento, ma tutto l anno liturgico esprimiamo il nostro desiderio di elevazione a Dio che non delude mai coloro che sperano in lui. L’ antifona è tratta dal salmo 24 versetti 1-3 , un salmo di supplica che celebra l amore del Signore per gli uomini. Vi leggo l antifona – A, te Signore elevo l anima mia Dio mio, in te confido, che io non sia confuso. Non trionfino su di me i miei nemici. Chiunque spera in te non resti deluso.Il popolo santo di Dio radunato per celebrare i santi e divini misteri, fa sua questa invocazione e si dispone a celebrare l avvento.
L’ Avvento non è un tempo propriamente penitenziale, come lo è invece la Quaresima non ci tragga in inganno il colore violaceo dei paramenti. La venuta del Signore, il suo trionfo finale non è per i credenti motivo di paura ma di amorosa e fervida attesa.
Nelle 4 domeniche di avvento non si canta il gloria , perché questo inno angelico risuoni solenne nella notte di Natale.
La terza domenica di Avvento viene denominata – GAUDETE- rallegratevi è da molti secoli la prima parola del canto di entrata di questa domenica. Gaudete in domino semper, che conferisce proprio a metà del cammino di Avvento un tono di gioia e di speranza poiché il Signore è vicino. Il colore dei paramenti può essere di colore rosaceo.
Nella liturgia Ambrosiana della diocesi di Milano, le domeniche di avvento sono 6 ,esattamente come quelle dell avvento ispanico.mozarabico. L avvento è il gioioso tempo dell attesa. È il tempo della venuta del Signore che ci prepara a fare memoria della venuta del figlio di Dio.Egli nacque da una donna , Maria di Nazareth,per opera dello Spirito Santo. La chiesa rivive questo evento di salvezza ogni anno a Natale in tutta la sua luce e grazia, perché dovete sapere che nella memoria liturgica si rende presente tutta la gioia, la forza salvifica perenne di quella nascita affinché noi tutti oggi ne possiamo partecipare.
L’ Avvento inizia con la Messa festiva del sabato e con i primi vespri della domenica.
Il Lezionario festivo che ci accompagnerà quest anno è quello del ciclo A, pertanto saremo condotti dal vangelo secondo l evangelista MATTEO. ciclo B Marco + Giovanni cap. 6 dalla domenica 17 alla 21 del tempo ordinario. Ciclo C Luca. Il lezionario feriale è uguale per tutti i tempi.
Occorre ricordare poi che il tempo di Avvento è liturgicamente il vero mese mariano sapete perché ?
Maria insegna alla chiesa come si invoca, si attende e si accoglie la Parola, il Salvatore. La chiesa missionaria vede in lei, la stella dell evangelizzazione e da lei impara come si da Gesù e il suo vangelo al mondo.
A differenza della quaresima l organo e gli altri strumenti musicali possono suonare e così pure può essere realizzato l addobbo floreale. Leggere dall ordinamento generale numero 305 - 306- 313
Ornare con moderazione significa disporre una bella ed elegante composizione realizzata anche con fiori non esotici e costosi, utilizzando rami verdi, traendo dalla natura quanto secondo la stagione fornisce. È molto importante l indicazione dei documenti di disporre i fiori accanto all altare e non sulla mensa, infatti proprio con ciò si può far notare che tutto l ambiente diventa festivo e celebra il Signore. Disporre i fiori è un modo di abitare di gioire e far festa. Tutta L’ AULA liturgica è sala delle nozze del re, spazio per l alleanza che si rinnova tra Dio e il suo popolo convocato.
Un'altra raccomandazione questo lo dico ai sacrestani . non vestite di viola l altare e l ambone, essi sono i luoghi pasquali e vi si addicono solo il bianco e l oro, il rosso in qualche occasione. Nell aula liturgica può trovare posto la corona d avvento che dalle case è passata alle chiese dove si raduna la famiglia di Dio che attende la luce del natale del Signore. Essa è costituita da rami sempre verdi , ornati dove collocano 4 ceri, che vengono accesi gradatamente. Le candele della corona non sostituiscono le candele dell altare. La luce cresce ogni domenica da uno a quattro, è un piccolo aiuto come un sussidio che caratterizza il cammino verso la luce di Natale.
CI SIAMO! Il 7 Maggio 2011 è il giorno scelto dalla Santa Sede per celebrare l'evento della Beatificazione di don Giustino. Questa data è stata resa ufficiale il 3 settembre 2010. L'evento riveste una grande importanza per i Vocazionisti e per la diocesi di Pozzuoli. I religiosi vocazionisti e i devoti di don Giustino sono in grande fermento spirituale. Non appena si conoscerà il sito dove avrà luogo l'evento della beatificazione, verrà comunicato anche il programma generale dei festeggiamenti, e di tutte le manifestazioni connesse alla beatificazione.
Storia
Costruita tra la fine del XIX sec. e l'inizio del XX sec., in seguito alla donazione del suolo, di proprietà della famiglia Pascale, fu aperta ai fedeli solo il 30 novembre del 1925. Una lapide marmorea posta a sinistra dell'ingresso della chiesa, un po' nascosta dalla bussola, riporta il nome del suo generoso benefattore Andrea Pascale al quale si fa risalire l'intitolazione della chiesa. Si ipotizza che inizialmente la volontà dello stesso Pascale, era quella di venerare il culto di S. Rita, data la presenza della Santa in alto sulla facciata e di una statua all'interno della chiesa, ma poiché lo stesso culto era venerato nella chiesa di S. Cosma, l'allora vescovo Lancellotti non accettava che fosse venerato il medesimo culto, nello stesso paese, in chiese diverse. Per questo in omaggio al suo fondatore, fu intitolata S. Andrea apostolo.
Ulteriori ipotesi si avanzano sull'esistenza della cripta, situata nella parte sottostante della chiesa e dedicata, secondo una tradizione popolare, alla Madonna del Rosario. Alcuni pensano sia stata costruita successivamente, altri che si tratti di una vecchia cappella rurale (forse la cosiddetta rettoria di campagna) e perciò costruita insieme alla chiesa.
Il 14 Marzo 1939 fu elevata a parrocchia da mons. Gregorio Falconieri. In origine misurava 12 m e solo nel 1954 venne ampliata fino ai 25 m attuali. A reggere la parrocchia fu chiamato mons. don Vittorio Tricase, che ispirandosi a don Bosco, indirizzò il suo ministero sacerdotale ad una instancabile opera di assistenza e educazione dei ragazzi. A don Bosco infatti è intitolato il Villaggio del Fanciullo, plesso adiacente ai locali della chiesa, un istituto di accoglienza per bambini e ragazzi offrendo loro sostegno, ospitalità, un'istruzione di base e la certezza di un pasto caldo, in una realtà davvero difficile quale quella post bellica.
Il 2 Maggio 1964 il Villaggio del Fanciullo viene ceduto in donazione all'Ordine Religioso - Società Divine Vocazioni. Per quanto riguarda l'amministrazione della Parrocchia si fa riferimento ad una convenzione del 9 Gennaio 1974 fra il vescovo di Conversano, mons. A. D'Erchia e il Padre Superiore della Società Divine Vocazioni, rev.do G. Galasso, in cui la Parrocchia viene affidata al predetto Ordine Religioso con il potere di nominare il parroco. In questo modo mons. Tricase diventa il vicario economo ma il titolare della parrocchia è un altro sacerdote.
Ma la convivenza fra le due comunità religiose non è molto serena e nel 1993 la gestione della parrocchia ritorna sotto la guida della chiesa conversanese, con il Parroco don Giovanni Amodio. Tuttavia dopo alcuni anni ritorna nelle mani dei Padri Vocazionisti e ad oggi la Parrocchia di Sant' Andrea apostolo è retta da don Cornelio, vocazionista.
Architettura : La facciata
La facciata è in stile floreale italiano, cioè sono utilizzate forme naturali nelle decorazioni e manifesta quella che è la scansione interna della chiesa nelle tre navate: la navata maggiore e le due laterali.
Il motivo che caratterizza l'opera scultorea della facciata sembra essere una sintesi tra il tema religioso e quello naturale. Così i simboli religiosi vengono interpretati secondo forme terrestri fino al gioco dei trafori dei rosoni che indicano l'avvicinamento alla "Luce" in maniera mediata, sottile e non diretta: come in una foresta animata da foglie e piante di ogni genere. Persino i pinnacoli diventano calici di preziosi fiori. La stessa spinta ascensionale del timpano è accelerata da figure lanceolate poggianti su gocce di fiori.
Il portale ligneo
Non meno decorato si presenta il portale in legno dove la fantasia scultorea lavora su un tavolato di colore verde. La tintura, probabilmente non originale, forse allude al tema naturale o piuttosto serve a proteggere dalle aggressioni degli agenti atmosferici. Il tavolato è scandito da una trama elaborata. Le forme predominanti sono:
Il rosone centrale
Il tema della luce trova il suo momento culminante nel grande rosone centrale. Questo non rappresenta più l'andamento rotondo delle chiese romaniche. È invece un connubio di esili colonne poggianti sul protiro, un sistema accoppiato di due bifore ad arco rialzato e capitelli. Su queste c'è la trama di un articolato sistema di forme dentro forme: fiori dentro cerchi, ricordando così il modo di decorare arabo che inserisce decorazioni in forme geometriche ben definite. Il tutto sottoposto ad una modanatura ad arco rialzato poggiante su due coppie di capitelli. La luce naturale irrompe nella chiesa per tagli verticali.
È interessante notare come ritornino spesso alcune cifre nei motivi decorativi: il numero delle due bifore e il quattro del rosone; il numero otto per i rosoni piccoli; sei a destra e sei a sinistra gli archetti ai lati dell'edicola in cui è inserita la statua di S. Rita sotto il timpano a reggere la croce di ferro.
Festeggiamenti
La Parrocchia festeggia due importanti date: il 19 Marzo, festa di S. Giuseppe con la tradizionale sagra della Zeppola e il 30 Novembre, festa di S. Andrea con la tradizionale sagra dei pani a forma di croce che rievoca la cosiddetta "croce di Sant'Andrea", simbolo del martirio del santo.